Britannia 30 anni dopo…
è un fatto che il famigerato summit sul panfilo Britannia avvenne proprio il 2 giugno, ossia il giorno della festa della Repubblica. Era, infatti, il 2 giugno 1992, esattamente trent’anni fa. A quel simposio sulle privatizzazioni, organizzato a bordo dello yacht di Sua Maestà, fu invitato il gotha della finanza e dell’industria italiana. Tra cui, com’è noto, figurava quel Mario Draghi che allora occupava lo scranno di direttore generale del Tesoro, e che sarà indiscusso protagonista del colossale processo di svendita del nostro patrimonio pubblico durato per tutti gli anni Novanta
dopo A trent’anni di distanza dall’evento, ne sappiamo senz’altro di più. Ma non ancora abbastanza. E le nubi non si sono del tutto diradate. Il convegno sul panfilo Britannia, infatti, è sempre stato oggetto di dibattito. Un dibattito che, tuttavia, è stato spesso inquinato da tesi complottiste e teorie a dir poco fantasiose. I toni cospirazionisti, oltre a rendere più complicata la discussione, hanno peraltro contribuito a suscitare una reazione uguale e contraria della controparte: per i «professionisti dell’informazione» sembra quasi che quel summit non abbia mai avuto luogo, o che comunque fosse poco più di una festicciola estiva.
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Tra le altre cose viene anche pubblicato in versione integrale il celebre discorso introduttivo che tenne Mario Draghi, inviato sullo yacht dal suo mentore Guido Carli. In quelle parole, impregnate di retorica neoliberale, era già inscritto il disastro di una nazione che, solo l’anno precedente, si era laureata quarta potenza economica del pianeta. Una portata troppo ghiotta da lasciarsi scappare. E l’abbuffata, come sappiamo bene, ha fruttato un conto salatissimo. Che l’Italia sta ancora Saldando.
: “I segreti del Britannia: 30 anni fa iniziava la distruzione dell’Italia”. Lo speciale del Primato