“Tecnicamente, si deve fare una cosa espressamente vietata dai Trattati che hanno istituito la BCE: stampare moneta senza “collaterale”. La BCE non deve acquistare debito emesso dagli stati, debito che graverebbe comunque su di essi, ma deve emettere moneta che sostenga il PIL senza aggravare il debito. La banca d’Inghilterra lo sta facendo, la Banca del Giappone lo sta facendo, la Federal Reserve lo sta facendo. Questa però è solo la condizione preliminare. Se questi soldi verranno usati per ripianare le malefatte presenti e passate dei capitalisti, ci troveremo nella stessa situazione di prima. La crisi deve essere l’occasione per fare una seria riflessione non solo sulla tecnica, ma sulla politica, sul sistema economico che ci ha portato a tutto questo, che si chiama capitalismo. Senza aggettivi, non è liberismo, o ultraliberismo, come se ci fosse un capitalismo buono (produttivo) e uno malato (finanziario). Stiamo vedendo il volto più vero del sistema borghese. La posizione del Partito Comunista è quella di denunciare i Trattati europei, rompere il vincolo di bilancio in Costituzione e conquistare finalmente una libertà di emissione indipendente. Ciò ci porta in rotta di collisione col sistema dell’euro, ma non solo, anche con tutto il sistema costituito dalla gabbia europea economica. E non dimentichiamo anche la gabbia militare costituita dalla NATO. Senza rompere questi vincoli non si potrà mai attuare una politica a favore dei lavoratori. Senza un governo che ponga sotto il controllo dei lavoratori la produzione, le decisioni su dove, come e perché investire e produrre, i problemi si potranno solo aggravare e favorire le concentrazioni di capitali”.