Doveva essere il primo giorno dell’introduzione dell’obbligo di utilizzo dei codici QR usa e getta non solo per gli spostamenti a piedi ma anche in automobile, taxi, bus e metrò ma il programma ha mostrato bug e problemi di ogni tipo.
Secondo quanto informa Kommersant si è trattato di un totale fallimento. «I moscoviti – scrive il quotidiano della Confindustria russa – il 13 aprile sono stati in grado di ottenere 1,8 milioni di pass digitali, il 90% dei quali per spostamenti di lavoro. Tuttavia il servizio non controlla i dati immessi, e quindi gli utenti possono impersonare un dipendente di qualsiasi azienda». Inoltre i codici QR per spostarsi in città, vengono venduti attraverso siti fasulli e su canali Telegram: truffe organizzate da tempo e in grande stile a cui vigili e poliziotti non sono stati in grado di porre freno. Un pass certificato falso può essere acquistato agevolmente su vari siti: per il movimento a Mosca il costo è di 3mila rubli e per le regioni della Federazione Russa 3,5mila rubli.
«Il sistema ha affrontato un altro problema: gravi malfunzionamenti, che il municipio ha attribuito, tra le altre cose, agli attacchi informatici dall’estero» afferma sempre Kommersant. Gli hacker sono entrati in azione già di prima mattina mandando in tilt più volte i siti del comune preposti a fornire le autorizzazioni.
«Stiamo affrontando attacchi bot sui server mos.ru, anche dall’estero. Le forze dell’ordine indagheranno le fonti e le cause dell’attacco», ha riferito il canale Telegram del quartier generale per la lotta contro il coronavirus.
Sorgente: «Colpa degli hacker», caos a Mosca sui pass digitali