Nessuna via di fuga Il capo del Centro di controllo della difesa nazionale della Federazione russa, il colonnello generale Mikhail Mizintsev, ha riferito sabato che i difensori di Mariupol sono rimasti senza cibo e acqua e solo l’opposizione delle autorità di Kiev ha impedito loro la resa. È però un’affermazione impossibile da verificare e al momento non è chiaro quanto i combattenti ucraini possano andare avanti prima di cedere alla fame e alla sete. Il reggimento Azov ha infatti preparato da tempo la difesa dell’acciaieria che lo stesso Andriy Biletsky, fondatore della formazione nazionalista, definì “la fortezza di Azov”. È quindi possibile che lo sterminato complesso ospiti risorse che consentano, per ora, agli assediati di continuare a resistere. Quel che è certo è che non c’è alcuna via di fuga e che l’esercito ucraino non è in grado di intervenire e spezzare l’assedio.
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“Quante risorse abbiano i difensori e quanto possano reggere è quello che si chiedono tutti”, aggiunge Zhdanov, “ma non hanno via d’uscita. Sono circondati da ogni lato, devono resistere fino alla fine. Se cedono, non saranno risparmiati”. Ma a loro potrebbe bastare arrivare al 9 maggio e negare a Vladimir Putin la possibilità di sventolare la conquista di Mariupol come trofeo alla parata del Giorno della Vittoria.
L’acciaieria Azovstal di Mariupol, ultima fortezza del reggimento Azov È uno dei più grandi stabilimenti metallurgici d’Europa, un’area affacciata sul mare che copre oltre 11 chilometri quadrati, disseminata di edifici, altoforni, binari e, soprattutto, dotata di una fitta rete di cunicoli sotterranei costruita in epoca sovietica per resistere a un attacco nucleare
Sorgente: L’acciaieria Azovstal di Mariupol, ultima fortezza del reggimento Azov