Il gratuito e limitato attacco dei tre aggressori, USA, Francia, Gran Bretagna, sembra essersi risolto in un danno: politico, militare, d’immagine e psicologico.
Macron è diventato il Piccolo
Emmanuel Macron, partecipando all’attacco, ha danneggiato la sua posizione internazionale che credeva di migliorare. Il suo governo ha emanato un documento (Evaluation Nationale) che pretende di portare le “prove” delle violazioni siriane (attacco chimico) onde giustificare “giuridicamente” l’attacco bellico al regime di Damasco. Senza il mandato ONU. Ossia, come ha riconosciuto persino una tv francese, TV5 Monde, “violare il diritto internazionale per farlo rispettare”. Ovviamente, le opposizioni, da Marine Le Pen a Melenchon passando per Les Republicains, gli sono saltate alla gola: è la prima volta dal 1945 che la Francia esce dalla legalità internazionale. Ora, già questo fatto indica che il giovanotto ha subito una pressione “talmudica”: non riconoscere i trattati internazionali, lo jus publicum aeroropaeum che riconosce anche nello stato nemico un justus hostis, è proprio del diritto talmudico. La superpotenza americana lo fa dall’11 settembre, dichiarandosi (con la dottrina Bush) pronta ad aggredire ogni Stato che a suo giudizio disturbi il proprio interesse nazionale, ossia senza riconoscere allo stato aggredito la legittimità di esistere. Che possa farlo Parigi, è dubbio. Macron rischia di finire come Sarkozy, che è sotto processo in relazione alla sua aggressione alla Libia
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