non essendoci a San Marino un ente regolatorio per la distribuzione dei farmaci, Ciavatta replica all’altolà di Donini, spiegando che “San Marino da tempo usa farmaci privi dell’autorizzazione di Aifa. Ci affidiamo ai dati scientifici, che sono molto buoni per lo Sputnik. Non parliamo un vaccino ‘non autorizzato’ da Ema, ma che non ha ancora chiesto l’autorizzazione a Ema”. Prudenti, le autorità di San Marino, sulla somministrazione dello Sputnik a cittadini intaliani: “Noi siamo disponibili a forme di collaborazione con le autorità italiane. Per ora i cittadini sanmarinesi non possono farsi vaccinare su territorio italiano, e viceversa. Entrambe le cose possono essere possibili solo aprendo a nuove procedure nel rapporto con l’Italia”. E’ impossibile invece che allo stato attuale qualche italiano possa riuscire a farsi vaccinare con lo Sputnik a San Marino: “Le dosi copriranno solo il 15% della popolazione di San Marino. E non verranno certo commercializzate”.
Nessuno nega tuttavia che la tentazione di una corsa a San Marino per aggiudicarsi una dose di vaccino possa far presa su tanti. Del resto lo Sputnik, che secondo gli studi scientifici avrebbe circa il 91% di efficacia contro il Covid19, viene già distribuito in alcuni Paesi europei come l’Ungheria, nonostante non abbia ancora presentato domanda di approvazione da parte dell’Ema, l’ente regolatorio europeo. E nonostante la stessa presidente Von Der Leyen abbia due giorni fa sollevato perplessità sui siti di produzione, tutti extra europei, con necessità di ispezioni prima di dare qualunque via libera. Il rischio di una corsa a vaccinarsi nella terra promessa di San Marino resta comunque dietro l’angolo.