di Andrea Salvucci
Di Maio ha detto: “il 33% degli italiani ha votato Di Maio premier, il 17% Salvini premier, il 14% Tajani premier ed il 4% Meloni premier, quindi il premier devo essere io”, non suona come porsi nella coalizione di centrodestra?
Salvini, che invece si è detto disponibile ad un passo indietro, non ci sta e risponde: “se deve essere o Di Maio o nessuno allora per adesso è nessuno”.
Per adesso Salvini comunque sta facendo la figura dello statista molto più di Di Maio; quello di Di Maio sa quasi di ricatto o ripicca e se fossi in Salvini rilancerei così: “va bene, il 33% ha votato un premier 5stelle, ma il 38% ha votato il programma di centrodestra” quindi mi prenderei dei ministeri di peso come economia (Borghi o Bagnai) ed interni (Salvini), magari convergendo sull’ ottiml Manlio Di Stefano del m5s gli esteri.
Ora l’ ipotesi spinta: e se tutto fosse già deciso e questo tira e molla fosse solo una strategia per far accettare questa alleanza ai rispettivi elettorati, eletti ed alleati, evitare scissioni e ribaltoni, magari mettendo mossa dopo mossa nell’ angolo sempre più Berlusconi e forse forse spaccando il PD?
Se così fosse, mi prendo la doppia tessera.
E voi dicevate che fosse stata la campagna elettorale più brutta di sempre.
Forse.
Ma potrebbe diventare quella post elettorale più bella di sempre.
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