Della serie “ne resterà solo uno”
Barillari proprio qualche giorno fa aveva scoperto una fake diffusa proprio dal sito della regione Lazio.
Il “vizietto“ della Regione Lazio di annunciare le decisioni senza allegare gli atti ufficiali, genera un pasticcio istituzionale. La “fake news di Zingaretti” è stata scoperta dal consigliere dell’M5S, Davide Barillari che ha messo a confronto il testo ufficiale pubblicato sul sito della Regione con l’ordinanza e ha scoperto che dietro le parole si nasconde l’inganno. Barillari, si prende la sua rivincita e si prepara a dar battaglia chiedendo il ritiro dell’ordinanzaa. Spiega Barillari: “Annunciano ai quattro venti la vaccinazione anti-pneumococco obbligatoria, ma poi l’ordinanza di Zingaretti dice che è solo “rafforzata la raccomandazione”. Dunque, nella confusione generale e nell’ansia che ha generato il Coronavirus, la Regione Cavalca la vaccinazione obbligatoria anche per la polmonite batterica e poi nell’ordinanza, invece, appare una “forte raccomandazione”.
Barillari ha alzato la voce contro il presidente Zingaretti reo di aver reso obbligatoria la vaccinazione per gli over 65 e per gli operatori sanitari e questa é stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Il Pd e i vaccini non si toccano, ordini dall’alto!?
Barillari: “Colpevole di non essermi venduto al Pd” „. Il consigliere regionale, che nel 2013 era anche stato candidato presidente del Lazio per i pentastellati, lo ha comunicato con un tweet: “Arrivata l’espulsione. Sono stato cacciato dal M5S dopo 10 anni di vero attivismo dal basso, oggi sono dichiarato ‘colpevole’ di essere rimasto coerente ai valori e alle promesse fatte ai cittadini, ‘colpevole’ di non essermi mai venduto al Partito Democratico”.