Di Lorenzo andraghetti
Il blog di Beppe Grillo, nato nel 2005 come megafono del comico genovese su idea ed iniziativa di Gianroberto Casaleggio ha rappresentato per anni, il primo ed unico organo di contro informazione in Italia. Grillo e Casaleggio hanno guadagnato credibilità, click e consenso politico attraverso il loro blog grazie ad una costante opera di guerra alla disinformazione dei media mainstream. Questa affermazione potrà sembrare forzata o esagerata, ma se c’è qualcosa che ha fatto innamorare gli utenti di internet di dieci anni fa del blog di Grillo, non erano solo le proposte politiche e tantomeno gli spezzoni dei suoi spettacoli (che per altro non sono quasi mai apparsi sul blog) ma proprio la capacità con la quale sistematicamente il blog dimostrava come i media manipolassero, distorcessero od omettessero con una grande abilità comunicativa le notizie che quotidianamente passavano al TG o sui giornali, cosiddetti “di regime”. Per carità, qualche balla spaziale l’ha raccontata anche all’epoca pre-politica, come l’uovo che si cuoceva tra due cellulari oppure la promozione della fantomatica bio-washball che avrebbe salvato le fogne italiane dal detersivo inquinante. Ma su 400 post scritti in un anno, qualche “errore” lo si poteva anche perdonare. Il blog di Grillo è stato il primo in assoluto ad aver contraddetto un’affermazione che fino alla prima metà degli anni 2000 era considerata come un dato di fatto, ovvero “i giornali dicono sempre la verità” oppure “è vero perché l’ho visto in TV”. Il blog ha mostrato costantemente, per la prima volta, come venissero usate le più sofisticate tecniche di manipolazione dell’informazione, nei Tg , nei talk-show politici o nelle pubblicità. L’aver riunito un esperto di comunicazione ex Telecom come Casaleggio e un esperto di comunicazione televisiva come Grillo, li rendeva in grado di smascherare le omissioni, le contraddizioni e le mezze verità a cui TG e giornali ci avevano abituato per decenni.
Basti ricordare il trattamento che i media riservarono al primo V-DAY di Bologna, totalmente ignorato e poi bistrattato dai grandi opinionisti. Oppure la celebre smentita a Repubblica in occasione del 2° V-DAY, dove il giornale di Ezio Mauro tentava di smentire le cifre sulla partecipazione in piazza a Torino che però LaRepubblica stessa confermava in occasione del 1° Maggio dell’anno precedente. Queste e altre piccole e medie bugie mainstream smentite dal blog, lo hanno reso credibile in rete. Anche più dei giornali online. E Casaleggio lo sapeva bene, “la reputazione online è tutto” diceva.
Ma com’è possibile che il più grande organo di contro informazione in Italia si sia ridotto nell’arco di un decennio ad un sito che basa i suoi ricavi sul click baiting e falsa le notizie peggio e molto più sfacciatamente di quanto TG e giornali abbiano sempre fatto?
Dal 2012 in poi il blog di Grillo non può più essere considerato come un organo di contro informazione (e tantomeno Grillo e Casaleggio come giornalisti). Con l’ingresso del M5S nei sondaggi elettorali, successivo alla caduta della Lega (2012) che vide inizialmente il M5S accreditato come terzo partito italiano al 7,5% e successivamente con la vittoria di Parma (2012), il blog si trasforma gradualmente in organo di propaganda tramutandosi in tutto ciò che fino ad allora aveva criticato. Un giornale online di partito. A questo si sono aggiunte una galassia di siti acchiappa click creati dalla Casaleggio srl come “la fucina” e “tze tze” che vengono richiamati in homepage sul blog come fossero siti esterni al blog, quindi indipendenti, da cui trarre “notizie bomba
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