di Antonietta Gatti : Due ricercatori italiani Antonio Iavarone ed Anna Lasorella, fuggiti dall’Italia denunciando il nepotismo imperante all’Università di Roma, hanno fatto una grande scoperta. in America, alla Columbia University a New York, hanno dimostrato che nel 3% dei casi di glioblastoma (un cancro del cervello intrattabile con le più moderne cure) era presente la fusione di due geni, FGFR3 e TACC3. Questa modificazione genetica induce un aumento del numero e dell’attività dei mitocondri, organelli che danno energia alla cellula. Risultato: ne deriva una maggiore disponibilità di energia per il moltiplicarsi e il diffondersi incontrollato delle cellule tumorali. I ricercatori hanno dimostrato la catena di eventi che portano ad un’iperattività dei mitocondri e ad un accumulo di sostanze ossidanti. I risultati di questa ricerca possono portare sicuramente a nuove terapie farmacologiche più mirate.
La fusione di questi geni poi riguarda anche altri tipi di cancro come carcinoma del polmone, dell’esofago, della vescica, della mammella, della cervice uterina (ma non era dovuto ad un virus?), ed il carcinoma della testa e del collo
Purtroppo questa ricerca ha un tallone d’Achille.
Chi o cosa ha indotto la fusione di questo gene?
Le nostre ricerche dicono che nei glioblastomi analizzati c’è la presenza di corpi estranei: polveri ultrasottili, nanoparticelle in prevalenza metalliche. Polveri sono sempre presenti anche in altri tipi di cancro che noi abbiamo analizzato. Sono questi potenzialmente dei cancerogeni? La letteratura scientifica dice di sì.
Sarebbe interessante unire le forze: lo studio istopatologico del cancro, quello fisico di microscopia elettronica e la parte di biologica molecolare.
Fonte: LaStampa