di Giuseppe Strano:
Poco tempo e nessuna scorciatoia.
Io capisco chi dice che è meglio astenersi dal voto. Ma è la cosa giusta da fare, o no?
E’ la risposta giusta quando nessun voto può andare nella direzione desiderata. O quando vedi che ogni voto va in fondo nella stessa direzione.
E’ giusta perchè la “nostra” posizione è troppo debole per avere alcuna chance di affermazione.
E’ giusta perchè siamo impotenti.
Alla fine, per la casta tutto ciò è una bella semplificazione.
Personalmente mi sento come tornato indietro di 15 anni.
Ai tempi di quando il “megafono” Grillo si mise a cavallo del desiderio/bisogno di cambiare.
Ricordo che per ostacolare la nascita di una nuova organizzazione faceva bannare quelli che volevano costruire una associazione e partecipare alle elezioni con un rapporto nuovo con i propri eletti. Sembra incredibile ora, Ma era così! Mai alle elezioni! Gridava. E molte anime belle, mi davano dell’arrivista o stalinista o leninista perchè invece io volevo questo, e sotto il vero controllo di tutti gli iscritti. Così me ne andai.
Poi il partito non partito con lo statuto non statuto lo fece lui, come gli parve a lui e solo a lui. Gli iscritti del M5S sono trattati come il governo tratta il popolo italiano: libero di esprimersi (persino on line), tanto poi le decisioni sono prese altrove.
E’ lui è padrone del simbolo e delle scelte. Le quali, più il potere si fa grande e si avvicina alla stanza del comando, più si mostrano simili a quelle dei precedenti servi. Lo so che dentro ci stanno degnissime persone. Ci stavano anche 15 anni fa. Ma la struttura di un partito persona, è fatta proprio così. Lascia fare e tollera questi finchè appunto accettano, buoni per portare consenso. E espellibili senza troppi problemi.
E noi, abbiamo poco tempo e nessuna scorciatoia.
Il doc è un pò lungo, (come al solito) ma io odio le semplificazioni
(2006)
Sorgente: I democratici diretti e le elezioni rappresentative