C’era una volta il Movimento 5 Stelle. Fatto di cittadini che prendevano decisioni tutti insieme, dopo avere scartato migliaia di scelte alternative, valutate attentamente una per una. Tutte le decisioni, non solamente alcune. La televisione era considerata complice del sistema e artefice del decadimento civico e culturale. I sondaggi erano l’antitesi della buona politica, perché la democrazia diretta, da cui le proposte politiche nascono, è già il migliore sondaggio che si possa sperare di avere. La demagogia ripugnava. I protagonismi erano il peccato originale di cui pentirsi e da sublimare nella retorica del portavoce, per l’esattezza: “cittadino portavoce” (e che i conduttori non si sbagliassero). Tutto era trasmesso in streaming. Due mandati erano “due legislature” (e non dieci anni). Le cariche interne ruotavano ogni tre mesi. Tutte, così nessuno avrebbe potuto impadronirsi di una poltrona e diventare inamovibile, tanto un portavoce era solo un segnaposto della volontà degli attivisti certificati: era sostituibile… continua qui :
Sorgente: Il Movimento è morto. Viva il Movimento! – Byoblu.com