Le navi che NON hanno il permesso di attraccare e vengono bloccate dalla marina, possono commettere dei reati per entrare in porto solo se stanno salvando delle vite e i loro capitani Non devono essere arrestati…?
Questo è il succo della sentenza di cassazione nei confronti di Rackete:
“… La Rackete fu fermata il 29 giugno a Lampedusa dopo aver forzato il posto di blocco della Guardia di finanza che pure le aveva ripetutamente intimato l’alt. La motovedetta delle Fiamme Gialle venne urtata dalla “Sea Watch” durante la manovra d’attracco in piena notte. Il gip, però, ritenne che il reato fosse stato giustificato da una «scriminante», l’aver agito «nell’adempimento di un dovere», quello di salvare vite umane in mare. E revocò gli arresti domiciliari. «La Corte ha confermato che non mi avrebbero dovuto arrestare per aver salvato delle vite – l’esultanza della Rackete su Twitter, dopo aver ringraziato per l’impegno profuso gli avvocati Alessandro Gamberini e Leonardo Marino e l’amica Giorgia Linardi di Sea Watch Italia – Ma nessuno dovrebbe esser perseguito per aver aiutato delle persone in difficoltà, questo è un verdetto molto importante per tutti gli operatori umanitari. Ora va riformata subito la direttiva Ue sui crimini di solidarietà…»