ammettiamo che l’Italia per una crisi di liquidità o di collocamento del debito pubblico chiedesse di accedere al ESM/EFM, questa dovrebbe: tagliare il debito di oltre il 50%; oppure ridurlo di 115 miliardi in un anno; sottoporsi alla “Probatio diabolica” per cui anche di fronte ad una recessione il rapporto debito /PIL non dovrebbe superare il 3% SENZA FARE POLITICA ECONOMICA. Si tratta di clausole scritte esattamente per NON rendere conveniente l’utilizzo del fondo steso per nessun motivo. Infatti : un creditore preferirebbe l’uscita dall’euro, perchè comunque la svalutazione sarebbe inferiore al 50% anche nel peggiore dei casi; 115-120 miliardi di manovra in un esercizio sono tagli dell’ordine del 13 del bilancio dello stato, il che significherebbe tagli enormi ai servizi ed allo stato sociale. Se pensiamo che il reddito di cittadinanza e quota 100 assieme sono 9 miliairdi, che genere di tagli possono essere quelli per 115 ? Inoltre queste misure NON dovrebbero incidere sul rapporto deficit PIL. Come dire che smettere di mangiare per due settimane NON dovrebbe incidere sul peso corporeo. Logico, no? La riforma del ESM è stata disegnata in modo tale che nessuno, soprattutto l’Italia, ma anche Francia, Spagna e Portogallo, possa mai accedervi. La cosa divertente è che anche l’Italia vi ha aderito, segno che: a) non abbiamo capito cosa implicasse; b) siamo tanto folli da adeguarci all’impossibile; c) siamo matematicamente sicuri di uscire dall’Eurozona, e forse dall’Unione, che non ci interessano più le regole che dovrebbero regolarla. In realtà le regole per l’ESM; disegnate dalla “Nuova Lega Anseatica”, non sono che la strada aperta per l’euroexit dei paesi più deboli. Un cammino disegnato dalla Germania, ovvio, ed appoggiato da una sere di paesi che pensano di essere più furbi degli altri, come la Polonia nel 1938 a Monaco. Senza rendersi conto che, economicamente, faranno la fine di quel paese