I giornali e le agenzie di stampa danno per scontato il divieto ma la realtà potrebbe essere un altra , scopriamo il perchè ;
la sentenza della cassazione ha scosso il “mondo della canapa light” e moltissimi negozianti iniziano a temere i sequestri e le denuncie da parte delle forze dell’ordine .
ma siamo sicuri che la cassazione abbia sancito il divieto totale della vendita di canapa light ?
gli avvocati dicono di no e fanno notare che ” finché non ci sono le motivazioni si parla del niente perché ogni virgola può cambiare il senso di tutto.. ”
questo è il testo della sentenza dove si concentrano i vari dubbi :
“sono vietate le condotte di vendita e, in genere, la commercializzazione al pubblico, a qualsiasi titolo, dei prodotti derivati dalla coltivazione della ‘cannabis sativa L.’, salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante”
e questo è il testo completo :
L’ultima parte della frase , “salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante”, per alcuni indica inplicitamente che nel caso contrario ne è permessa la vendita , mentre per altri il divieto è esteso a 360° …
ma quali sono i limiti di legge che evidenziano quale sia un “efficacia drogante “?
scopriamolo :
la tabella in questione sottolinea i limiti base per le sostanze droganti e ne indica le percentuali :
Queste percentuali , anche se non specificate in maniera chiara ed univoca , si attestano su 0,5% di THC contenuto nel prodotto .
comunque sia, viste le dichiarazioni del ministro Salvini e la dura presa di posizione contro i canapa shop , da domani potrebbero iniziare controlli e sequestri preventivi nei negozi e senza una legge chiara e aggiornata , centinaia di imprenditori che hanno investito molto su questo nuovo settore in forte crescita , potrebbero diventare a loro insaputa “spacciatori di morte” .
TPI ha raggiunto il senatore Matteo Mantero, autore della proposta di legge per la legalizzazione della cannabis.
Ma qualora la sentenza dovesse essere applicata con rigore, i commercianti che si troveranno a chiudere avranno un risarcimento?
“In realtà perderanno tutto perché la 242 del 2016 non stabiliva la possibilità di vendere le infiorescenze, ma stabiliva la possibilità di coltivare la cannabis. In che modalità? Una precedente sentenza della Cassazione aveva stabilito che se una cosa si può coltivare si può anche vendere, quindi per estensione è stato sancito il via libera, sempre per le sostanze che comunque non contengono un livello di Thc considerato stupefacente. Per queste sostanze, dunque, il ragionamento è stato di questo tipo, ma formalmente la legge aveva “un buco normativo” perché non veniva specificato questo aspetto e dunque ora la Cassazione sembra sostenere che non essendo normato apertamente questo tipo di attività in qualche modo la vendita viola la legislazione. Però, rispetto al contenuto drogante, credo che in realtà indichi che si può continuare.”
“Mi permetta il termine, ma la direttiva emanata da Salvini è abbastanza fuffa nel senso che stabilisce che si sarebbero potuti fare dei controlli relativi alle autorizzazioni sanitarie e sui permessi per le attività e dunque andare a verificare che gli esercizi commerciali non vendano sostanze con Thc superiore a quanto previsto dalla legge. Quindi credo non dovrebbe cambiare nulla. Tutto dipenderà poi dall’operato delle forze dell’ordine ma in teoria, se le forze dell’ordine si rifanno alla legge del 1990, la sostanza che ha un Thc inferiore allo 0,5 non dovrebbe essere illegale, quindi la vendita dovrebbe essere permessa. Non dovrebbero esserci problemi, ma vedremo nelle prossime settimane come evolverà la situazione e comunque una volta che verranno pubblicate le motivazioni della Cassazione.”
Per chi fosse interessato a conoscere il mondo di cui stiamo parlando , vi ricordiamo che il 31 maggio , il 1 e 2 giugno si terra il Canapa Mundi Lite , Un festival estivo nel cuore della capitale, in uno dei quartieri più giovanili e frequentati di Roma . Citta’ Dell’ Altra Economia , Largo Dino Frisullo snc, 00153 Roma
per info sull’evento : CANAPA+