La storia del blitz israeliano che imbarazza la Siria
La vicenda ha sempre avuto contorni poco chiari, ma nelle settimane scorse è uscito un interessante e documentato reportage del quotidiano tedesco Der Spiegel che fa luce sulla vicenda e sulla guerra sotterranea tra Israele ed i suoi vicini. Una storia fatta di spie, dossier segreti, diserzioni e omicidi, come solo il miglior Le Carrè avrebbe potuto raccontare in uno dei suoi avvincenti romanzi.
L’operazione ‘Frutteto’ (Operation Orchard) sembra essere nata nel 2004 a seguito di una segnalazione della National Security Agency (NSA) americana ai colleghi israeliani, che evidenziava un numero altamente sospetto di comunicazioni tra la Siria e la Corea del Nord, tra Al Kibar e Pyongyang. Un warning che verrà confermato dalle informazioni rubate successivamente dagli agenti del Mossad ad un alto ufficiale del governo siriano in visita a Londra.
Sono passati due anni dall’apertura del dossier, e le peggiori paure del governo di Gerusalemme sembrano avverarsi: dietro l’impianto industriale di Al Kibar si nasconde un sito per la lavorazione di materiale fissile. A conferma dei timori israeliani nel computer dell’ufficiale siriano vengono trovate anche delle foto che ritraggono Chon Chibu, membro di primo piano del programma nucleare nordcoreano, e Ibrahim Othman, direttore della Commissione Siriana per l’Energia Atomica, insieme sul sito “incriminato”. La conferma definitiva, però, arriverà solo qualche mese dopo dalla CIA e dalla testimonianza di Ali-Reza Asgari, il generale iraniano ex capo dei Guardiani della Rivoluzione in Libano e portavoce del Ministro della Difesa di Teheran, che nel febbraio del 2007 ha fatto il grande salto ed ha deciso di rifarsi una vita negli Stati Uniti.
Sorgente: Operation Orchard: la storia del blitz israeliano che imbarazza la Siria