Si tratta di una causa potenzialmente esplosiva per il Vaticano perché il testimone sostiene che esisteva un vera e propria “cricca sessuale” al cui vertice c’era l’allora arcivescovo di Metuchen e poi di Newark, in cui alcuni preti (dei 5 nominati nell’atto di causa 3 sono morti e 2 sono già stati ridotti allo stato laicale per altre vicende di abusi) si sarebbero scambiati ragazzini (almeno 7, secondo il testimone) e li avrebbero offerti al “boss” McCarrick per abusarne in una casa al mare di proprietà della diocesi. Quindi a questo punto, per McCarrick, oggi novantenne ed obbligato a ritirarsi in un convento nel 2019, non si tratterebbe più solo di adescamento di giovani adulti seminaristi, né del singolo caso di un minore, amico di famiglia, abusato per anni (che lo chiamava lo zio Ted), ma di abusi elevati a organizzazione, con altri preti. Cosa ancora più sostanziale è che questa nuova accusa farebbe da riscontro alle preoccupazioni che raggiunsero il Vaticano, già negli anni Novanta, e che mettevano in guardia dal pericolo di un incontro tra Giovanni Paolo II e l’allora arcivescovo di Newark, durante il suo viaggio negli Usa nel 1995. Altre denunce avvennero nel 2000 e arrivarono a Roma