Il 20 e 21 settembre 2020 si voterà per il referendum sul taglio dei parlamentari e le elezioni suppletive per il Parlamento. La decisione è arrivata nel corso del Consiglio dei Ministri di questa notte, in cui il governo ha convenuto su queste date proposte dal premier Giuseppe Conte per l’indizione “del referendum popolare confermativo relativo all’approvazione del testo della legge costituzionale recante ‘Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari’
Come si è arrivati al numero attuale? Con la legge costituzionale 9 febbraio 1963, n. 2, che ha sostituito la proporzione fra parlamentari eletti e popolazione con l’attuale numero fisso.
Ma perché i Costituenti avevano deciso per 1 deputato ogni 80.000 abitanti e 1 senatore ogni 200.000?
La risposta è nei verbali dell’Assemblea Costituente: la scelta fu il risultato del confronto fra diverse posizioni, qui vi mettiamo le più importanti :
FUSCHINI… Ma un Deputato non riuscirà mai a soddisfare le necessità di una massa di 150.000 abitanti. Sarebbe quindi più opportuno fissare un Deputato per non più di 80.000 abitanti, come è stato finora tradizionale nel nostro Paese, oppure rinviare la soluzione del problema (e ciò sarebbe il migliore avviso) a quando dovrà essere discussa la futura legge elettorale.
PRESIDENTE TERRACINI: la diminuzione del numero dei componenti (per) la prima Camera repubblicana sarebbe in Italia interpretata come un atteggiamento antidemocratico, visto che, in effetti, quando si vuole diminuire l’importanza di un organo rappresentativo s’incomincia sempre col limitarne il numero dei componenti, oltre che le funzioni. Quindi, se nella Costituzione si stabilisse la elezione di un Deputato per ogni 150 mila abitanti, ogni cittadino considererebbe questo atto di chirurgia come una manifestazione di sfiducia nell’ordinamento parlamentare. Quanto all’osservazione fatta dall’onorevole Nobile circa l’alto costo di un’assemblea parlamentare numerosa, rileva che, se una Nazione spende un miliardo in più per avere buone leggi, non si può dire che la spesa sia eccessiva, specie se le leggi saranno veramente buone ed anche se si consideri l’ammontare complessivo del bilancio in corso.
FUSCHINI: rileva che la diminuzione del numero dei membri della Camera dei Deputati si risolve, in ultima istanza, in una diminuzione della sua autorità.
TOGLIATTI: Onorevoli colleghi, nonostante i fulmini che ci ha minacciato l’onorevole Conti, il nostro Gruppo parlamentare voterà per la cifra più bassa. E questo per due motivi. In primo luogo perché una cifra troppo alta distacca troppo l’eletto dall’elettore; in secondo luogo perché l’eletto, distaccandosi dall’elettore, acquista la figura soltanto di rappresentante di un partito e non più di rappresentante di una massa vivente, che egli in qualche modo deve conoscere e con la quale deve avere rapporti personali e diretti.
N.B. Nel piano “Rinascita democratica” di Licio Gelli, troviamo alla sezione “Ordinamento del Parlamento”: FONTE: Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2 – (PAG 622) «Nuove leggi elettorali, per la Camera, di tipo misto (uninominale e proporzionale secondo il modello tedesco), riducendo il numero dei deputati a 450 e, per il Senato (…) diminuendo a 250 il numero dei senatori ed elevando da 5 a 25 quello dei senatori a vita di nomina presidenziale (…)» Ognuno faccia le sue considerazioni…
* Un ringraziamento a Paride Lupo per il prezioso lavoro di ricerca.