La sentenza del 15 aprile scorso ha avuto questo esito: per i capi di imputazione di omicidio preterintenzionale, abbandono di incapace e abuso di autorità, tutti gli imputati sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Mentre l’ultimo capo di imputazione, che in origine era l’arresto illegale, è stato riqualificato in «sequestro di persona». E qui le strade degli imputati si dividono. I poliziotti sono stati assolti, come sopra, perché il fatto non sussiste. Per i due militari, invece, c’è stata sì l’assoluzione ma – ecco il dettaglio terribilmente significativo – con una motivazione differente, che assume una fondamentale importanza: l’assoluzione è avvenuta perché il fatto non costituisce reato.
La sentenza, utilizzando quella formula, ammette l’avvenuto sequestro di Uva a opera dei due carabinieri, dichiarando però allo stesso tempo che quel sequestro di persona non può essere considerato un reato…
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