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“La libertà di espressione va esercita con responsabilità. La libertà di parola e la libertà d'azione non hanno significato senza la libertà di pensiero e non c'è libertà di pensiero senza il dubbio. Dire quello che pensi certo ti danneggia in società: ma la libertà di parola vale più di mille inviti.”

  • Categoria dell'articolo:Politica

Il decreto legge sui vaccini è passato e attualmente solo la Lega con il presidente  della regione  veneto , Luca zaia ,  sta facendo qualcosa per cercare di bloccare questo scempio.
Ma la domanda che ci poniamo è questa ; oltre ai presidenti delle regioni , può un sindaco di una città opporsi e prendere decisioni autonome durante un epidemia   ?
risposta   ;
Certo che può e soprattutto deve farlo !
il sindaco ha potere assoluto,  superiore a qualunque altra autorità sul territorio comunale in materia si “sicurezza” “igiene” e “sanità” e queste sono le leggi  che regolano la sua autorità : Secondo l’art. 50 del D.Lgs. 267/2000 il sindaco è l’organo responsabile dell’amministrazione del comune; ……. Omissis …… esercita le altre funzioni attribuitegli quale autorità locale nelle materie previste da specifiche disposizioni di legge e, in particolare, ADOTTA LE ORDINANZE CONTINGIBILI E URGENTI IN CASO DI EMERGENZE SANITARIE O DI IGIENE PUBBLICA A CARATTERE ESCLUSIVAMENTE LOCALE
Il sindaco è autorità sanitaria locale. In questa veste, ai sensi dell’art. 32 della legge n. 833/1978 e dell’art. 117 del D.Lgs. n. 112/1998, PUÒ’ ANCHE EMANARE ORDINANZE CONTINGIBILI ED URGENTI, CON EFFICACIA ESTESA AL TERRITORIO COMUNALE, IN CASO DI EMERGENZE SANITARIE E DI IGIENE PUBBLICA.

Quindi questo appello è rivolto ai sindaci delle città che fanno parte dei movimenti che hanno votato contro il decreto legge della lorenzin : “dimostrateci che siete veramente dalla parte dei cittadini e bloccate questo decreto incostituzionale ! ”
Chiara  Appendino  e Virginia  Raggi  in primis ,  magari non lo sapevate , ma nel diritto amministrativo italiano l’ordinanza contingibile e urgente (o di necessità e urgenza) è un’ordinanza, ossia un provvedimento amministrativo con il quale sono imposti doveri positivi (di fare o dare) o negativi (di non fare), che può essere emanata da taluni organi della pubblica amministrazione in casi eccezionali di particolare gravità , quindi anche dai sindaci e può comportare anche deroghe all’ordinamento giuridico vigente !

Visto che il decreto legge sui vaccini  mette in pericolo la libertà di istruzione  e  che le vaccinazioni di massa porteranno migliaia di bambini appena vaccinati nelle scuole , con conseguenti epidemie collegate  al virus del vaccino stesso e per difendere i bambini immunodepressi , chiediamo che vengano presi dei provvedimenti d’urgenza  tipo ;
1-   posticipare il rientro in classe di bambini appena vaccinati . tempo medio di convalescenza , due  settimane .
2- assicurare l’iscrizione scolastica a tutti i genitori dei bambini  che ne fanno richiesta .

La legge ve lo permette e voi dovete agire … Questi alcuni esempi ;
Caratteri generaliModifica

La giurisprudenza ha chiarito che presuppsosti per l’emanazione delle ordinanze contingibili e urgenti sono, da un lato, l’impossibilità di differire l’intervento ad altra data, in relazione alla ragionevole previsione di danno incombente (urgenza) e, dall’altro, l’impossibilità di provvedere con gli ordinari mezzi offerti dalla legislazione (contingibilità). Richiede, inoltre, che tali presupposti siano adeguatamente motivati, che la misura adottata sia proporzionata alla situazione che s’intende fronteggiare (principio di proporzionalità) e che, quando è rivolta a una generalità di soggetti, l’ordinanza sia oggetto di adeguata pubblicità (principio di conoscibilità).

La Corte Costituzionale, con le sentenze n. 8/1956 e 26/1961, ha ritenuto che il potere di emanare ordinanze contingibili e urgenti – che deve essere espressamente conferito da una norma di legge – è compatibile con la Costituzione solo se le deroghe non toccano norme di rango costituzionale (ossia contenute nella Costituzione o in leggi costituzionali) né i principi generali dell’ordinamento giuridico. Ha, inoltre, escluso che il potere di emanare tali ordinanze possa essere conferito in materie coperte da riserva di legge assoluta. A guardar bene, l’art. 12 delle preleggi impone di decidere secondo i principi generali dell’ordinamento in tutti i casi in cui, mancando una precisa disposizione normativa, non si può applicare l’analogia legis.

In passato la dottrina annoverava le ordinanze contingibili e urgenti tra le fonti del diritto, considerandole atti formalmente amministrativi ma sostanzialmente normativi per la loro capacità di derogare a norme di legge. Attualmente la dottrina prevalente, osservando che anche altri atti certamente non normativi (come i negozi giuridici) possono derogare a norme di legge dispositive, esclude la natura normativa delle ordinanze contingibili e urgenti[1] e le annovera tra i provvedimenti amministrativi pur rilevando che esse, se si conformano al principio di legalità, in quanto previste da norme di legge, costituiscono un’eccezione al principio di tipicità, essendo il loro contenuto non predeterminato dalla legge ma rimesso all’autorità che le emana. Proprio tale atipicità differenzia le ordinanze contingibili e urgenti dagli atti necessitati, il cui contenuto è invece predeterminato dalla legge (si pensi all’occupazione d’urgenza).
Esempi specifici ;

Sono ordinanze contingibili ed urgenti quelle emanate:
◾dal sindaco quale ufficiale del Governo, nonché dal prefetto in caso d’inerzia del sindaco, ai sensi dell’art. 54 del D. Lgs. n. 267/2000 (come modificato dal D.L. n. 92/2008, convertito dalla legge n. 125/2008, e dal D.L. 14/2017, convertito dalla legge 48/2017), al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana (i provvedimenti concernenti l’incolumità pubblica sono diretti a tutelare l’incolumità fisica della popolazione mentre quelli concernenti la sicurezza urbana sono diretti a prevenire e contrastare l’insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, la tratta di persone, l’accattonaggio con impiego di minori e disabili, ovvero riguardano fenomeni di abusivismo, quale l’illecita occupazione di spazi pubblici, o di violenza, anche legati all’abuso di alcool o all’uso di sostanze stupefacenti);
◾dal prefetto, quale autorità provinciale di pubblica sicurezza, ai sensi dell’art. 2 del R.D. n. 773/1931 (Testo unico delle leggi di u sicurezza),[2] in caso di urgenza o grave necessità pubblica, se indispensabili per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica;
◾dal Presidente del Consiglio dei ministri o, per sua delega, dal Ministro dell’Interno o dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con funzioni di Segretario del Consiglio, nonché dal prefetto che opera quale loro delegato, ai sensi dell’art. 5 della legge n. 225/1992, per l’attuazione degli interventi conseguenti alla dichiarazione dello stato di emergenza a seguito di calamità naturali o connesse con l’attività dell’uomo che in ragione della loro intensità ed estensione debbono, con immediatezza d’intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari;
◾in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica, ai sensi dell’art. 32 della legge n. 833/1978 e dell’art. 117 del D. Lgs. n. 112/1998, dal Ministro della salute, dal presidente della giunta regionale o dal sindaco, con efficacia estesa, rispettivamente, all’intero territorio nazionale o parte di esso comprendente più regioni, alla regione o parte del suo territorio comprendente più comuni, al territorio comunale;
————
presupposti per l’adozione delle ordinanze d’urgenza e sentenze specifiche ;
” dalla Redazione Pubblica Amministrazione 24 ”

Ordinanze contingibili ed urgenti – Presupposti per l’adozione – Situazioni di pericolo effettivo – Motivazione adeguata – Necessità
Deve essere annullata l’ordinanza del Sindaco che aveva diffidato un’impresa di radiodiffusione sonora dal continuare l’esercizio delle trasmissioni in condizioni di superamento dei valori di attenzione, in quanto non sono adeguatamente motivati i presupposti per l’emanazione di una ordinanza contingibile ed urgente. L’adozione dell’ordinanza contingibile ed urgente, a fronte di una situazione fronteggiabile con gli ordinari strumenti previsti dalla disciplina in materia, infatti, non si giustifica e non appare debitamente motivata

Consiglio di Stato, sez. III, con la sentenza 20 marzo 2015, n. 1519

Ordinanze contingibili ed urgenti – Presupposti per l’adozione – Situazioni di pericolo effettivo – Deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi – Deroga alla disciplina vigente
Il potere dell’ente locale di adottare le ordinanze contingibili ed urgenti presuppone necessariamente, la sussistenza di situazioni, non tipizzate dalla legge, di pericolo effettivo, la cui sussistenza deve essere suffragata da istruttoria adeguata e congrua motivazione, ed in ragione delle quali si giustifica la deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi e la possibilità di derogare alla disciplina vigente, stante la configurazione residuale, quasi di chiusura, di tale tipologia provvedi mentale.

Consiglio di Stato, Sezione 5, Sentenza 2 marzo 2015, n. 988

Ordinanze sindacali contingibili ed urgenti – Materia della sanità pubblica – Competenza del sindaco – Comunicazione di avvio del procedimento – Difetto
Le ordinanze sindacali contingibili e d’urgenza in materia di igiene e sanità pubblica, ex art. 54, Dlgs n. 267 del 2000, rientrano pacificamente nella competenza del Sindaco e sono sottratte, in ragione del loro carattere cautelare ed urgente, all’obbligo della previa comunicazione di avvio del procedimento, ex art. 7, L. n. 241 del 1990.

Tar Campania – Napoli, Sezione 5, Sentenza 23 febbraio 2015, n. 1220

Ordinanze contingibili ed urgenti – Presupposti per l’adozione – Situazioni di pericolo effettivo – Deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi
Il potere di ordinanza presuppone necessariamente situazioni non tipizzate dalla legge di pericolo effettivo, la cui sussistenza deve essere suffragata da istruttoria adeguata e congrua motivazione, ed in ragione delle quali si giustifica la deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi e la possibilità di derogare alla disciplina vigente, stante la configurazione residuale, quasi di chiusura, di tale tipologia provvedimentale. Il potere l’ordinanza ex art. 54 Tuel è legittimamente emanabile anche per rimuovere situazioni risalenti nel tempo ed in relazione alle quali non si era intervenuti in precedenza, essendo a tale riguardo sufficiente la permanenza al momento dell’emanazione dell’atto della situazione di pericolo (nello stesso senso anche Sez. IV, 25 settembre 2006, n. 5639).

Consiglio di Stato, Sezione 5, Sentenza 25 maggio 2012, n. 3077

Comune – Sindaco – Potere ordinatorio d’urgenza – Presupposti – Esercitato in qualità di Ufficiale di Governo
Le ordinanze contingibili ed urgenti possono essere adottate dal Sindaco nella veste di ufficiale di governo solamente quando si tratti di affrontare situazioni di carattere eccezionale e impreviste, costituenti concreta minaccia per la pubblica incolumità, per le quali sia impossibile utilizzare i normali mezzi apprestati dall’ordinamento giuridico: tali requisiti non ricorrono di conseguenza, quando le pubbliche amministrazioni possono adottare i rimedi di carattere ordinario.
Le ordinanze in questione presuppongono una situazione di pericolo effettivo in cui si possono configurare anche situazioni non tipizzate dalla legge e ciò giustifica la deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi, la possibilità di deroga rispetto alla disciplina vigente e la necessità di motivazione congrua e peculiare, la configurazione anche residuale, quasi di chiusura, delle ordinanze contingibili ed urgenti. I rimedi di carattere ordinario, al contrario, sono i provvedimenti tipizzati atti a fronteggiare le esigenze prevedibili ed ordinarie e costituiscono l’elemento “normale” rimesso dalla legge ai poteri pubblici per gestire usualmente le materie a questi rimesse.

Consiglio di Stato, Sezione 5, Sentenza 20 febbraio 2012, n. 904

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