La storia è nota. Tre anni fa i Benetton hanno comprato l’immobile di 23mila metri quadrati che si trova in piazza Augusto Imperatore per 150 milioni di euro, con tanto di permesso per trasformarlo in albergo e via libera del ministero dei Beni culturali. Dopo sei mesi l’hanno dato in affitto alla maison Bulgari (a 15 milioni all’anno per 10 anni) che tra pochi mesi aprirà, appunto, un hotel di lusso. Un’operazione che, secondo i deputati di FdI, tutti firmatari dell’interpellanza illustrata ieri da Rampelli, è un grande regalo agli imprenditori a spese dei cittadini, visto che 150 milioni, incassati dallo Stato per la vendita, sarebbero stati raggiunti con solo dieci anni di canoni di locazione. In questa vicenda i dettagli hanno importanza. Nel dicembre 2018 la società immobiliare Edizione Property, che appartiene ai Benetton, ha acquistato dal Fip (il fondo che doveva vendere gli edifici pubblici) il palazzo che si affaccia sull’Ara Pacis. Appena sei mesi dopo, nel luglio 2019, la società degli imprenditori veneti ha concesso l’edificio in locazione a Bulgari. Un’operazione pianificata (o almeno immaginata) da tempo, visto che alcuni giornali, tra cui Repubblica, avevano annunciato molto prima della vendita che l’immobile sarebbe stato trasformato in hotel di lusso gestito dalla maison.
Perché nessuno ha pensato di mettere l’edificio a reddito concedendolo in affitto, senza venderlo ma lasciandolo nelle mani pubbliche, invece di consentire di farlo al gruppo Benetton? Poi c’è l’altra questione, quella dell’ultimo inquilino che abita il palazzo: un ex dipendente dell’Inps che paga l’affitto da più di sessant’anni ma non ha mai ricevuto l’opzione per acquistare benché previsto dal regolamento dell’Istituto di previdenza. Il suo alloggio, diversamente da quanto affermato dalla sottosegretaria, è stato apportato al Fondo I3 Inps, gestito da Invimit in forza della legge del 21 giugno 2017 che ha, invece, imposto all’Inps di provvedere «alla completa dismissione del proprio patrimonio immobiliare da reddito, nel rispetto dei vincoli di legge ad esso applicabili, ivi compresi quelli derivanti dal decreto legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 novembre 2001, n. 410, anche attraverso il conferimento di parte del patrimonio a fondi di investimento immobiliare costituiti dalla società di gestione del risparmio di cui all’articolo 33 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, con l’obiettivo di perseguire una maggiore efficacia operativa ed una maggiore efficienza economica»
Sorgente: A Roma il governo salva i Benetton: via libera alla svendita del palazzo in centro