“Che vi sia da anni un attacco frontale ai pilastri della Costituzione Italiana non deve stupire. Il populismo aziendalista di Renzi scrive- non è riuscito a scardinare la costituzione nel 2016. Nel passato varie sciagurate riforme sono state approvate ‘’a furor di popolo’’ nel vano tentativo di eliminare le ‘’caste’’. Sono servite invece a spianargli la strada per il dominio assoluto. Il popolo ha sempre ragione, ma a volte sbaglia, si lascia ingannare dagli specchi, specie quando i suoi classici riferimenti politici sono andati in frantumi o si sono venduti.
Sbagliare capita anche ai migliori. Ma quando si scoprono le tecniche egemoniche si capisce anche che la disinformazione è strutturale e che la questione non si risolve con appelli e tagli ma con l’organizzazione politica. Se si vota si non eliminerà centinaia di ‘’politici’’, ma si perderà centinaia di rappresentanti del popolo.
La costituzione va attuata, non demolita pezzo dopo pezzo. È vero che il parlamento vive oggi una caduta di credibilità ed è in crisi il suo ruolo di rappresentanza, ma il problema non è lavorare per eliminarlo, ma al contrario rimuovere gli ostacoli che ne minano la credibilità…”
“Bisogna quindi votare NO a questo referendum confermativo, per il quale è bene ricordare che non è previsto il quorum. Ma bisogna farlo anche (e soprattutto) avendo ben presente che è tempo di costruire una prospettiva politica più ampia ed articolata nel nostro paese.”