semplicemente esplicitato ciò che era implicito nelle prime ordinanze ma che nessuno aveva capito. Ripeto: ha esplicitato norme già esistenti, non ne è stata creata nessuna nuova. Come poco fa ha ripetuto il Viminale: ha detto, appunto, che i motivi per i quali le persone possono uscire, ovvero salute e necessità, valgono anche per i bambini.
E che il diritto a una minuscola passeggiata a duecento metri da casa vale anche per loro, come valeva prima anche se non era chiaro.
Una marea di commenti fuori luogo che descrivono i genitori come esseri senza senso di responsabilità, letteralmente cretini, incapaci di gestire i propri figli in circostanze come queste. Critica peraltro assurda perché mi pare che i genitori abbiano già dimostrato il loro senso di responsabilità, se i bambini sono rimasti chiusi in casa per settimane fino ad oggi.
Ma insomma: quell’adulto che esce da solo responsabilmente può essere anche un genitore altrettanto responsabile. Come si può attaccare in questo modo la categoria dei genitori? C’è uno strisciante odio verso chi ha figli che, spiace dirlo, questo virus ha davvero fatto emergere.
E direi anche verso i bambini, chiamati già volte “untori”. Una cosa di un’ignoranza abissale, perché è falso che lo siano: molti di loro sono semplicemente asintomatici, questo è il punto. E poi c’è l’ossessione per il virus attaccato alle superfici. Si dice che i bambini si attaccano ai pulsanti dell’ascensore, così come ad ogni cosa che incontrano. Ma anche qui, santo cielo, pensate che un genitore non possa discernere? Magari evitando di prendere l’ascensore? Facendogli fare solo due passi per respirare un po’ d’aria e rientrando? Ma di che cosa, esattamente, stiamo parlando?
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