R. è giovane, ha 26 anni e nessuna patologia pregressa
R. non ha esitato a farsi vaccinare e all’inizio è filato tutto liscio, nessuno poteva immaginare ciò che sarebbe accaduto dopo: cinque giorni di febbre alta, spossatezza, malessere crescente
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La diagnosi fa paura: trombosi cerebrale. Ha la parte destra del corpo paralizzata, la sua gamba non risponde agli stimoli, il braccio giace inerte sul letto dell’ospedale e a complicare il quadro clinico sono intervenute due emorragie. Dopo gli esami di rito, R. è stata infatti spostata al Centro trombosi guidato da Flora Peyvandi, struttura di riferimento. Dall’Irccs di via Sforza nessuno si sbilancia: considerato che la ragazza è stata vaccinata due settimane fa e la trombosi invece si è verificata l’altro ieri, cioè l’intervallo di tempo tra l’inoculazione del siero anglo-svedese e l’evento trombotico è piuttosto lungo, non è possibile al momento stabilire se c’è un nesso tra il vaccino e la paralisi. Per fortuna la paziente è cosciente, in condizioni stabili, e sta rispondendo bene alle terapie. La notizia della professionista milanese arriva nel giorno in cui gli Stati Uniti lanciano l’allarme sui possibili rischi da trombosi anche da parte del vaccino monodose Johnson & Johnson, che avrebbe dovuto accelerare la campagna vaccinale nel nostro Paese. L’Ema ha assicurato che saranno fatte tutte le verifiche, che sono di gran lunga superiori i benefici rispetto agli effetti collaterali, ma mentre Pfizer e Moderna sono sieri a MrnaMessaggero, sia Astrazeneca che J&J utilizzano una piattaforma a vettore virale