Vaccino concepito in un modo completamente nuovo: utilizza un segmento genetico che va a inserirsi nelle nostre cellule obbligandole a produrre una parte del virus la quale, ritrovandosi nell’organismo, stimolerà la produzione di anticorpi. Né più né meno di una terapia genica”, sostiene Gismondo. “Ma il punto non è nemmeno questo”, puntualizza la microbiologa. Il tema è che – mentre “anche un vaccino del genere sarebbe accettabile, purché attraverso un iter sperimentale rigorosissimo dimostri di essere assolutamente tollerato ed efficace” – questo iter rigorosissimo potrebbe venir meno: “Solamente qualche giorno fa”, ricorda infatti la scienziata, l’Organizzazione mondiale della Sanità “in collaborazione con la Commissione europea, ha deciso di abbreviare le fasi della sperimentazione per arrivare in tempi più rapidi al vaccino contro il coronavirus Sars-Cov-2 di cui tutto il mondo a bisogno”, specie in vista di una possibile seconda ondata di Covid-19.